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Presepi 2019

Terminata anche quest'anno la 15^ edizione del "nostro presepe". I "Viandanti" erano: *Cristina Busnelli (assessore comunale) *Carla Daldin (coord. Bassano città del dono) *Lorenzo Berto (coll. nostra unità pastorale) *Laura Lanzarini (coll. nostra unità pastorale - morosa di Lorenzo).

Nel pomeriggio del 26/12/2018 abbiamo girato fra i vari presepi di Valrovina, 21. L'accoglienza, come al solito stata calorosa e felice, ha messo a proprio agio i "viandanti ". Alla sera, rinchiusi in sala civica, hanno stilato il loro "responso ". Ai "presepisti" è stata consegnata, dalla mano delle prime due viandanti, orgogliosamente intervenute ieri sera. È stato segnalato il presepe di Franco Marcon. Al 3° le scuole primarie G. Merlo. Al 2° Oscar Schirato. Al 1° Bruna Brugnerotto. (Ti trasmetto quanto inviati dai viandanti.) Dimenticavo di dire che la serata è stara animata da canti natalizi magnificamente interpretati dalla Corale Sant'Ambrogio. La ripresa fotografica e stata curata da Elena Zarpellon, moglie di Andrea Manera che ti invierà le foto. Ciao e buona settimana, Mario [09:36, 1/7/2019] Mario Schirato Senior: Veronica ciao, ti allego la classifica scelta dai "Viandanti":

1° classificato: Brugnerotto Bruna

“Non c’è Natale senza carità” . Del primo classificato ci ha colpito subito come un vecchio pentolone, un tempo utilizzato per scaldare il latte, sia diventato l’umile culla per il Bambinello. Il latte è un nutrimento essenziale per i più piccoli. Bruna ha voluto così sottolineare il valore della vita di ogni bambino, soprattutto dei più poveri e fragili, i quali trovano in Gesù l’immagine per eccellenza. Venendo al mondo in un a precaria grotta, nutrito amorevolmente da Maria, anche Gesù ha sperimentato pienamente la fragilità della condizione umana. Facendoci prossimi ai più bisognosi tramite il gesto di dare loro il latte (rappresentato nell’iconografia cristiana da una donna che allatta un anziano), sperimentiamo quella che san Paolo definisce la prima virtù cristiana: la carità. Proprio quest’ultima è dunque, il fulcro della riflessione fatta dalla nostra Bruna sul Natale. Infine, pur essendo probabilmente il presepio con meno luci artificiali, il suo ci è apparso incredibilmente luminoso e ha saputo emozionarci nella sua semplicità. Giocando con la parola “latte”, ella ha ricordato la magnificenza della via lattea, la bellezza del Creato che Dio ci ha donato e nel quale è venuto a stare in mezzo a noi. Solo se accogliendo il Bambinello, possiamo fare esperienza della carità di Dio e vivere il Natale.

2° classificato: Schirato Oscar

“Il Natale come festa per riscoprire noi stessi”. Oscar con il suo presepio a forma di punto interrogativo ci ha invitati a riflettere sulle domande profonde della vita. Spesso jinfatti, ci scordiamo la nostra natura di esseri umani, non troviamo il tempo per soffermarci sul senso della nostra esistenza e guardare la strada che stiamo percorrendo. Alla domanda “chi siamo” rispondiamo semplicemente con il nostro nome e cognome, o al massimo con qualche altro dato anagrafico senza andare mai oltre. Il Natale, al contrario, ci riporta a una dimensione interiore e spirituale e, citando Madre Teresa di Calcutta, ci ricorda che «siamo matite nelle mani di Dio». Come Maria siamo chiamati perciò, ad affidarci quotidianamente a Lui. Oscar poi, nel semplice gesto di accendere tre candele (Padre, Figlio e Spirito Santo) poste in mezzo al presepio-punto di domanda, ci dice che solo Dio è vera Luce del mondo. Luce che se accogliamo illuminerà il nostro cammino irto di difficoltà, portandoci alla fine a contemplare Gesù com'è.

3° classificato: Scuola Elementare Valrovina

“Cercando le parole si trovano i pensieri”. I bambini della scuola elementare di Valrovina, affiancati dalle proprie maestre hanno creato un presepio originale e ricco di significato. Per raggiungere Gesù posto nella mangiatoia, essi hanno scelto un’immagine attuale e forte come quella delle barchette di carta che solcano il mare in balia delle onde. Si tratta di un tema che rimanda ovviamente alla drammaticità della realtà odierna, alle molte persone che rischiano - o purtroppo perdono - la vita in mare nella speranza di un approdo e futuro sicuro. Ci ha particolarmente colpiti proprio questo parallelismo tra la ricerca concreta di un porto sicuro, resa spesso terribile dalla nostra indifferenza, e Gesù come meta ultima di salvezza. Per aiutarci in questo percorso e vivere così appieno e con gioia il Natale, i bambini hanno scritto una serie di parole, messaggi, inviti all’azione in ciascuna barchetta. Ciò ci ha fatto pensare anche a un ulteriore aspetto. In una società che ci vede spesso in balia degli eventi, isolati e chiusi in noi stessi, solo riscoprendo valori e atteggiamenti veramente cristiani possiamo farci vicini a chi ha bisogno e arrivare a contemplare la Sacra Famiglia.

Menzionata: Marcon Franco

“Un’immagine di speranza”. Quello della famiglia Marcon è stato probabilmente il presepio esteticamente più bello e nel segno della tradizione. Ricco di dettagli, che richiamano anche il territorio di Valrovina e San Michele con le sue bellezze naturali, esso ci ha colpito per un elemento non riscontrato negli altri presepi. Franco insieme alla moglie ha posto difatti, la questione della presenza del “male” nel mondo. Egli ci ha ricordato che esso purtroppo esiste e dobbiamo farci i conti ogni giorno. Allo stesso tempo però, relegandolo in un piccolo spazio in basso, ci ha voluto dire come la speranza e il bene vincono sempre, se sappiamo cercare il Bambinello nato per noi in un’umile grotta. Il Natale insomma, può insegnarci a tramutare nelle nostre vite ciò che è brutto in qualcosa di bello.

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