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EL MONDO DE LA'

 

Con una discreta dose di cattiveria, un tempo veniva additato come “el mondo de la'”, a sottolineare una sua innata diversità: un carattere un po' schivo e impenetrabile, dovuto ad una “lontananza” e ad una sorta di estraneità dal contesto di paese: ad esso veniva contrapposto “el mondo de qua” ossia il paese “vero”, quello ufficiale per intenderci, fatto di chiesa, scuole, municipio. Una divisione intrisa di un'ironia acidula, condita col gusto del paradosso, che metteva in evidenza e sottolineava una dislocazione ritenuta (all'epoca) “periferica” rispetto a ciò che, con eccessiva enfasi, era considerato “centrale”. Oggi, che Valrovina tutta è divenuta periferia di un altro e ben più grande “centro”, quel ritornello non si recita più. Ogni proverbio e ogni detto, comunque, quasi mai è il frutto di pura fantasia, e più spesso è figlio di un “sentimento popolare” che affonda le sue radici in fatti e situazioni assai concreti. A guardare bene, poi, anche la stessa conformazione orografica del paese si presta ad una scherzosa divisione in “mondi”. Di qua c'è la conca di Valrovina, serrata e ben delimitata a sud-est; di là, la conca di Campien, dove il paese si fonde lentamente e si amalgama con le località contermini (S. Michele-Baracca, Pradipaldo...) verso le quali sfuma e si dissolve anche il sentimento di appartenenza a Valrovina. Nel secolo scorso, poi, un altro elemento di natura burocratico-amministrativa, ha alimentato e sottolineato questa divisione formale. Infatti dal 1850 (anno dell'impianto del Catasto Austriaco) il Comune di Valrovina è stato diviso catastalmente in due Sezioni: la sezione A detta anche “di Valrovina” e la sezione B detta anche “di Rubbio” che interessa appunto tutta la porzione ovest del paese. Occorre comunque puntualizzare che questa divisione aveva un significato puramente catastale e nulla di più: il Comune amministrativo era infatti unico. Per la verità, ci fu un brevissimo periodo in cui Valrovina e Rubbio si trovarono a far parte di Comuni separati. Era il 1815, quando la maniacale ed efficientissima macchina burocratica Austriaca decise di riorganizzare amministrativamente i Comuni dei dintorni e staccò Valrovina da Rubbio, per unirla in unico Comune con Campese e Campolongo, due realtà con le quali il paese aveva ben poco da spartire, e in effetti la cosa non funzionò, dato che qualche anno più tardi Valrovina ritornò a fare unico Comune con Rubbio (cfr. F. Signori – Campese ed il Monastero di S. Croce – pag.171). Valrovina, infatti, ha sempre avuto una sua precisa identità territoriale, fin dal lontano 1400, e forse anche prima. Campien, Fagarè, Pizzati, Schirati, Rubbio, così come Colle Alto, Caluga, Vallerana ecc...erano “Valrovina”, ossia un paese da sempre legato profondamente alla montagna, che vantava la qualifica di “colonello”, vale a dire contrada annessa ai Sette Comuni e godeva delle stesse immunità e privilegi concesse all'Altopiano dalla Serenissima Repubblica di Veneta. Tale identità territoriale è poi confermata anche dalla costituzione ufficiale della Parrocchia nel 1475. E questo, anche, per chiarire una equivoca interpretazione che abbiamo avuto modo di veder serpeggiare tra i paesani da un paio d'anni a questa parte, e cioè la convinzione che “el mondo de là” fosse un tempo un'entità territoriale staccata dal paese, e parte del Comune di “Rubbio” o di un non meglio precisato Comune dell'Altopiano, cosa che storicamente non risponde a verità.

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5) Rovole nel '65.jpg
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