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Festa del maron 2016: la diretta


Questo che riportiamo è l'articolo di Mario uscito sul nostro giornalino La Nuova Torre:

Il campanile, voce che si alza solitaria e sicura sull'oscurità della notte bagnata dall'umidità di questo lunedì successivo alla Festa del Maron 2016, scocca lentamente i suoi undici rintocchi. Da poco i lampioni si sono spenti, rimane solo una fioca luce che pian piano si affievolisce per poi spegnersi definitivamente. Dovremo aspettare un anno per rivedere di nuovo la loro luce? Ma... … ...

Faccio il giro del capannone, in fondo è un bene di cui abbiamo la responsabilità. Ricordo che mio papà, ogni sera, prima di coricarsi, faceva il giro della casa “Non si sa mai...” diceva. Tutto sembra apposto. Nell'oscurità affievolita dalle luci d'emergenza all'interno del capannone, la mente va... a... tante edizioni fatte... abbiamo scritto 43ª. Caspita! Altro che maggiorenni! Ne abbiamo fatto di strada! E non è che ci siamo ripetuti più di tanto, anzi... ogni edizione ha avuto la sua storia. Quest'anno, anche se la fretta ci ha fatto dimenticare di scriverlo nel pieghevole, il sottotitolo c'era: “L'incontro: un'opportunità di confronto”. Alquanto impegnativo, specialmente in questi tempi. L'hanno ben interpretato le nostre scolaresche con canti e balli e “Il Bozzolo” con la commedia “...no xe tuto nero... anzi”. Ma andiamo con ordine.

L'obiettivo era fare grandi incassi per la sistemazione del tetto della chiesa. Ma forse non era giusto il mezzo: alla fin fine è sempre una comunità che si mostra al nuovo arrivato e “far cassetta” non è sempre un bel biglietto da visita.

Una manciata di giovani sono entrati nel Castagno, forse attirati dalla musica: in un batter d'occhio il capannone viene montato e via via tutto prosegue fino ad arrivare alla festa che quest'anno si è allungata di un giorno.

Il venerdì 7 ottobre, al quale è seguito un sabato altrettanto altisonante e musicale. In questo giorno abbiamo sperimentato il bus navetta, i vigili, rapidissimi, sorretti da un'altrettanta velocissima ordinanza comunale, sono apparsi al parcheggio dell'ex Shindy a darci una mano nel traffico. Sono state serate calme, come pure i convenuti. Forse Valrovina, nella festa del Maron, è un appuntamento a cui i giovani non possono mancare per trovarsi, parlare, bere e ascoltare musica dal vivo. Non importa che ci sia la concomitanza della Fiera. L'appuntamento c'è e va rispettato. Forse mancavano i teenagers, probabilmente sono ancora alla ricerca di un'identità musicale.

La domenica inizia con la passeggiata, dove un cospicuo numero di persone, sotto la guida attenta e scrupolosamente illustrata di Barbara e Oscar, si incammina alla volta del “mondo di là” passando da Meneghetti, toccando Rovole, Colle Alto e ritornando al punto di partenza, ossia il monumento dei caduti. Ogni singola tappa prevede la rievocazione di un momento particolare vissuto delle donne che, con gli anziani, sono rimaste a casa a dirigere l'andamento della vita familiare durante il periodo della grande guerra. Scene ben curate ed emotivamente interpretate che volentieri toccano i sentimenti dei viandanti. Di sicuro ci sarà un video, ma la presenza, certamente, è cosa ben diversa. Contemporaneamente, mentre alcuni volenterosi preparano l'area della festa, il campo si riempie di una miriade di alberi da frutto pronti per l'interramento (mai se ne sono visti, qui a Valrovina, così numerosi!)

A mezzogiorno i tavoli si riempiono di voci ed il tendone è un pullulare di persone. Un bel maxi dolce, raffigurante l'amico fedele dell'uomo: il cane, viene proposto come fine del pranzo. Le scolaresche sono pronte ad interpretare con danze e canzoni “L'ospite xe beo...” infervorando i genitori che “vivono”, come non mai, quanto i loro pargoli stanno facendo sul palco (altro che uno studio fotografico!!!)

Appena si spostano, per essere poi rilasciati ai genitori dal corpo insegnante, il mago Giangi prepara la sua performance che sbalordirà i pochi presenti (gli adulti preferiscono la fiera a Bassano) con fuochi e magie varie poi, per sbaglio, mette una musica ritmata ed ecco che i bimbi più spigliati si buttano in pista e per una mezz'ora impazziscono in balli di gruppo (altro che gli adulti della sera!!!). All'ultimo momento veniamo a conoscenza che per problemi di... (diciamo burocratici vari) “la tosella in diretta” non può aver luogo. Pazienza: questo è il bello della diretta! Cerchiamo di soprassedere andando in sala civica dove una coloratissima stesura di foglie di tabacco, nelle varie fasi di maturazione, letteralmente rapisce la vista. Essa viene poi rimpinguata da delle stupende immagini di fiori che difficilmente avemmo notato se non grazie alle certosine fotografie di Diego. La giornata non può che chiudersi con la voglia di muovere qualche passo di ballo latino caraibico, sembra, vada forte tanto che l'organizzazione, guardando l'orologio, è costretta a ricordare la chiusura.

Il lunedì lo dedichiamo ai più piccoli che, con coperte e cuscini, alle 20,15, mano nella mano, con un genitore, si presentano in sala civica dove vengono lette loro delle fiabe. Non sono tanti però... si divertono. E' questo è il nostro obiettivo. Speriamo che il “passaparola” funzioni così da incrementate il numero nelle prossime edizioni.

Il martedì Diego è pronto a portarci a spasso nel circondario per farci vedere i luoghi dove sono state scattate le foto presenti alla mostra. E' una passeggiata mentale che ha del favoloso.

Il mercoledì la serata medica è imperniata sul tema del cuore e del dono. Termini semplici ed una esposizione accattivante carpiscono i presenti affascinati dal termine DONO.

Il giovedì: problema! L'autore non può essere presente, per fortuna che il nostro “gancio” riesce a rimediare venendo a presentare in anteprima quanto verrà fatto al museo di Bassano a fine mese “Bassano va in guerra”. A spezzoni viene proiettato un cortometraggio ed immagini della grande guerra. Segue dibattito. Peccato non averlo saputo per tempo! E' una vera chicca che dispiace condividerla con i pochi presenti.

Il venerdì lo dedichiamo alla commedia. Quest'anno abbiamo incrementato l'impianto fonico. Alle 21,00 in perfetto orario, con l'ultimo rintocco del campanile, il sipario si apre offrendo al pubblico presente l'interpretazione di “...no tuto xe nero... anzi”, commedia in due atti in dialetto veneto attuale, liberamente adattata. L'applauso è seguito da uno scroscio di pioggia che continua per tutta la durata e oltre il termine della commedia. Bravissimi sono gli attori che, nonostante tutto, non hanno alcuna flessione e proseguono, senza indugio e tentennamenti. E' un peccato che a far da “prima donna” sia la pioggia disturbando, non poco, la comprensione del testo; tuttavia il pubblico, molto attento, ricambia con un caloroso applauso.

Siamo a sabato dove i rock-a-billy fanno da padroni portandoci in un altro periodo storico. Si crea un'atmosfera particolare tanto che nella chiusura i fans sono così presi che... gli artisti sono costretti, su richiesta, a continuare per quasi mezz'ora.

Ed eccoci alla domenica conclusiva che inizia con la Agri-passeggiata, guidata da Dimitri, a cui aderiscono diverse persone affascinate dal desiderio di mantenere e curare l'ambiente in cui viviamo. In campo intanto si stanno preparando le varie attrattive dalla bancarella dei ruspanti con la loro frutta tipica ed il concorso del maron d'oro che quest'anno conta diversi partecipanti. A fianco ci sono gli iscritti del concorso dei cesti che stanno facendo gli ultimi ritocchi ai loro capolavori di frutta e verdura nostrana, dove colori ed oggetti diventano dei veri e propri gioielli da vedere e da desiderare. Più in là, alle ore 12.00, iniziano ad arrivare dei meravigliosi manufatti: i dolci al maron che deliziano prima di tutto la vista e poi il palato.

La gente riempie il tendone, tutti sono alla ricerca di un posto per poter pranzare. I tavoli sono sempre pochi ma... l'area a disposizione è quella, oltre non si può andare. I primi convenuti, gentilmente, lasciano il posto ai secondi, quindi... per digerire quest'anno proponiamo la Pissota. E' presente un vate del gioco: Eusebio che avrebbe tanto da dire, da spiegare ma... la travolgente vitalità dei bimbi, forse mezz'ora fa, ha fatto cadere l'impianto voce rompendolo e... ci arrangiamo con il vecchio che... va a singhiozzo. (sempre il bello della diretta. Se quel genitore, accortosi dell'incidente ci avesse informato per tempo, saremmo corsi ai ripari... ma... è sempre il discorso del ma e del se. Comunque... continuiamo). Nella sala civica c'è sempre la mostra micologica che fa da regina mettendo in mostra un cospicuo numero di funghi nonostante il periodo meteorologico alquanto critico per questo meraviglioso frutto di bosco. L'attenzione viene rapita da un corteo di gente in costume che dalla piazza sfila, al suono della fisarmonica, fino alla pizzeria per entrare in campo e poi nel tendone, mentre uno sparuto numero di volontari velocemente fa sparire l'attrezzatura della Pissota dal palco (un sincronismo più che televisivo) Il gruppo viene da Canazei ci racconta la sua storia con i balli rallegrati dallo Jodler e lo sbandierare del loro vessillo con i sette colori della loro valle. C'è anche chi aspetta il responso delle varie manifestazioni. Ed ecco subito accontentato non appena il gruppo ha terminato la sua esibizione.

Concorso del cesto: 1° Manera Chiara, 2° Oscar Schirato, 3° Marissa Schirato

Concorso del dolce: 1° Elisabetta Merlo, 2° Emma Panella, 3° Bruna Brugnerotto Manera

Concorso del maron: 1° Antonio Schirato, 2° Matteo Campagnolo, 3° Sandro Tosin

Non si fa a tempo di terminare le premiazioni che si presentano “Gli Instabili”, il duo di cabarettisti che concluderà la serata, per sistemare la scenografia. Intanto pian piano i tavoli si riempiono di ospiti che si apprestano a cenare. Alle 20,30 l'organizzazione invita i presenti a girarsi verso il palco perché avrà inizio lo spettacolo. Si spengono le luci (come al solito c'è sempre qualcuno che fa di testa propria continuando a parlare, ma... alla fin fine...) le battute fanno il loro effetto e più di qualcuno ha le lacrime agli occhi dal ridere. Alle 22,15 un forte applauso ringrazia il duo del palco e... la festa del maron 2016 accende le luci mentre il pubblico, riportando alcune battute seguite da risate, pian piano lascia il tendone.

Caspita! che bello questo finale... veramente compensa altre discrepanze!

Non si è accennato ai giovani, che si sono fatti in quattro anche con i giochi, alla cucina, alle griglie che... sono il motore della festa. Il ringraziamento va a tutti quanti che, direttamente o indirettamente, in bella vista o nell'oscurità dell'anonimato, si sono letteralmente spesi per il buon andamento di questa nostra sempre più particolare e unica festa basata sul volontariato e sulla disponibilità di una comunità, dove l'intento, mi auguro sia sempre “assieme divertirsi per assieme divertire”.

Grazie a tutti.

Mario

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