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Festa del Maron

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STORIA
 

"Correva l'anno domini 1974 quando - nell'area sportiva di Valrovina che li teneva quasi in grembo - tre personaggi animati dallo spirito festaiolo e dall'amicizia, desiderosi di tramandare le tradizioni, decisero di festeggiare quella terza domenica di ottobre con qualche maron arrosto ed un paio, o forse più, di bicchieri di vino 'nuovo'...per non dire mosto.​
Diedero così l'avvio alla "Festa del maron 1974".

Quei tre personaggi avevano un nome: Angelo Marcolin, Don Severino Balbo ed Eusebio Vivian.

Non fu facile smuovere la gente. Si costituì il "Comitato Feste Popolari Colline Bassanesi" che raccoglieva volontari delle tre frazioni collinari dell'Alto Bassano: Acque San Giorgio, San Michele e Valrovina.

Ognuna si creò la propria festa, legata ad un suo prodotto agricolo:

  • I fiori alle Acque San Giorgio, festeggiato alla fine di aprile primi di maggio;

  • la marinea a San Michele verso la fine di maggio;

  • il maron a Valrovina la terza domenica di ottobre.

 

La gente collaborava in questo intercomitato, ma ben presto sorsero dei problemi che fecero naufragare una manifestazione.

Il comitato colline bassanesi si fermò alle acque S. Giorgio e a Valrovina sorse, agli albori del nuovo secolo, l'Associazione "Il Castagno", con sede nella frazione, che accolse, anno dopo anno, il consenso della comunità:  ad allestire e gestire tutte le manifestazioni è la popolazione stessa, diventando una specie di pro loco.
 

Da semplice raccolta, cottura e vendita dello spinoso frutto siamo giunti al pranzo, alla cena, fino ad allestire le mostre con assaggio di dolci dove gli autori sono semplici casalinghe che sanno ottenere delle cose meravigliose, da far invidia anche al più abile pasticciere.
Sono apparsi pure i cesti di frutta e verdura nostrana: insomma, una serie di cose piene di folklore, colore, dolcezza, amore e fantasia.

 

Da un semplice sabato – domenica, siamo arrivati ad oltre una settimana,  con serate piene di cultura: dalla medicina  all'erboristeria, dalla musica al teatro, dalla danza alla passeggiata panoramica fra i boschi e i prati delle nostre colline.

Ce n'è per tutti i gusti, basta visitarci.

Intanto ci sgranocchiamo qualche maron cotto con la nuova macchina che cuoce il frutto, costruita da due nostri bravi artigiani, che ci permette di non sporcarci, o molto meno, le mani.

Ci sono tante cose da vedere, da sentire e da fare soprattutto il calore della gente che è felice in questa valle… di marroni buoni, di far vedere ed apprezzare quello che si fa per la gioia della grande collettività".

 

 

Mario Schirato                                                                                                                                                                                                                      

Valrovina, 6 Settembre 2015

IL "CONCORSO DOLSE AL MARON" E  IL MAXI-DOLCE

Il Concorso Dolse al Maron nasce qualche anno dopo la Festa, su idea di un gruppetto di amici che decidono di inserirlo tra le competizioni che allora concorrevano per il punteggio finale de “Il Palio delle Contrade”.
All’epoca (circa vent'anni fa!) il concorso era così strutturato: i dolci presentati dai partecipanti venivano valutati da una giuria di veri pasticceri, che votavano bontà e bellezza; la classifica veniva stilata con calcoli fatti con carta, penna e calcolatrice, e, in base al numero dei premi a disposizione, partendo dall’ultimo classificato si risaliva fino ad arrivare al primo (e ambito) posto!

Qualche anno dopo venne istituito il regolamento del Concorso:

- la partecipazione è aperta a tutti (a residenti e non);

- il dolce deve essere a base di Pasta di Maron e non deve contenere uova o panna fresca (per ovvi motivi di sicurezza alimentare);

- ogni partecipante riceve un omaggio alla consegna (per tradizione un ciclamino) e concorre all'assegnazione dei premi in palio.

- se il dolce non è a base di Pasta di Maron viene comunque accettato dalla bancarella per la vendita, ricevendo l’omaggio, senza però partecipare alla competizione.

Un’ulteriore modifica fu il passaggio della giuria da bravi ed esperti pasticceri a “comuni” e golosi degustatori, coinvolgendo così tutti i visitatori della Festa.
La giuria, però, rimane sempre esterna: ii giudici, infatti, non devono essere residenti a Valrovina. 
Questi cinque fortunati, che avranno il piacere di godersi i vari assaggi dei Dolsi al Maron, sono estratti tra i nominativi di una lista a cui tutti i visitatori della Festa possono iscriversi durante il weekend precedente (la prima domenica della Festa) e la seconda domenica, fino alle 13.30.
I giurati, forniti di cartellina e penna, osservano e assaggiano i dolci valutandoli per la bellezza (con un voto da 1 a 10) e per la bontà (con un voto da 1 a 20), dove la media dei voti (grazie ad un foglio di calcolo excel!) determina il punteggio finale.

Infine, per rendere il Concorso più invitante, si è deciso di premiare non solo i primi tre classificati ma anche tutti gli altri partecipanti che, a prescindere dal punteggio, hanno la possibilità di ricevere un premio ad estrazione, dando così a tutti la stessa probabilità di essere gratificati!

 

 

MAXI DOLCE = DOLCE DELLA COMUNITA'

 

Per certo si sa che la prima comparsa del Maxi dolce alla Festa del Maron risale al 2003.


In quell'anno Amelio si presentò alla bancarella del concorso dei dolci (la seconda domenica della Festa) con la sua grande creazione, sorprendendo tutti.
Visto il successo di pubblico, sia come attrazione che come vendita, si pensò di creare al Maxi dolce uno spazio tutto suo, dando così maggior risalto alle future “opere d'arte” e riempiendo uno spazio- ancora vuoto- la prima domenica della Festa del Maron e da tre anni anche la seconda domenica, in quantità dimezzate.


Dall'anno successivo, quindi, fa il suo ingresso la bancarella del “maxi dolce”, ma dietro le quinte c'è un'organizzazione non indifferente! Per la realizzazione della pasta vengono reclutate molte donne, che svolgono la parte meno simpatica: quella cioè di “pelare” i marroni...ne vengono dati circa 3 chili a testa, per raggiungere mediamente la considerevole quantità di 40 chili di farina di maron.
A seconda della “resa” dei maroni e aggiungendo nelle giuste proporzioni gli altri ingredienti di base, cioè zucchero e burro, si ottengono dai 50 ai quasi 80 chili di pasta di maron (il record finora è di 79 chili!).
Amalgamare una simile quantità non è naturalmente fattibile a mano, perciò il sabato prima della festa la pasta del maxi dolce viene lavorata da Gianni alla "Pizzeria al Telefono" (un tempo se ne occupava il panificio), che mette a disposizione la macchina impastatrice e due signore del paese (sempre loro) preparano gli ingredienti e sorvegliano la lavorazione.
Pronta la pasta, viene consegnata a chi, di turno, le darà una forma artistica...negli anni si sono alternate alcune persone volenterose, ma la sfida è aperta a chiunque voglia provare l'emozione di avere tra le mani un enorme composto inerte e dargli vita....un po' di impegno e fantasia, ma tanta soddisfazione!

 

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